In viaggio con Ask Me Florence- Pienza, la città di Pio II

In viaggio con Ask Me Florence- Pienza, la città di Pio II

Presto torneremo a viaggiare e a godere dei bellissimi luoghi che ci offre la nostra regione e non solo! Per questo noi di askmeflorence vogliamo un po’ stuzzicare la vostra curiosità, parlandovi delle meraviglie -più o meno note- della Toscana, dei posti a cui siamo affezionate, quelli che ci fanno emozionare e dove quindi amiamo portare in tour le persone, inizieremo da Pienza, la citta di Pio II.

A solo due ore di macchina da Firenze si trova Pienza

Vogliamo raccontarvi di una piccola cittadina a due ore circa di macchina da Firenze, Corsignano. Forse questo nome non vi dice nulla, ma fino alla metà del Quattrocento era così che si chiamava la famosa Pienza!

Pienza si trova nelle splendide colline della Val d’Orcia, che offrono panorami mozzafiato tra i più belli della Toscana (patrimonio Unesco dal 2004), piccole città e borghi ricchi di storia, di arte e di ottimo cibo da accompagnare ai vini locali, tra i migliori della regione!

Pienza, la storia di un Papa e di una città rinascimentale

La storia della città di Pienza è legata a Enea Silvio Piccolimini.

Enea era nato a Corsignano (il nome antico di Pienza) nel 1405 e passó alla storia come grande umanista, fine letterato, profondo conoscitore della cultura classica, ma anche famoso per le sue doti diplomatiche e grande combattente per la difesa della cristianità.

Salito al soglio pontificio come Pio II decise di cambiare radicalmente l’aspetto della sua città natia e ovviamente celebrare anche la sua famiglia, i Piccolomini.

Pienza, la città perfetta

Enea era un uomo piamente rinascimentale e in questo periodo storico l’attenzione (più teorica che pratica) era volto non solo agli studi degli antichi anche alla riorganizzazione della città.

La città veniva vista come uno spazio ordinato che rispecchiasse la perfetta struttura della società, in cui l’uomo doveva riuscire a vivere in piena armonia con se stesso e con la natura circostante: nasce il concetto della “città ideale“.

Nel leggere i Commentari, l’autobiografia del papa scritta in terza persona, si comprende che probabilmente la motivazione principale che ha spinto il pontefice a voler intraprendere i lavori di ammodernamento di Corsignano, sia stato il disastroso stato di abbandono del borgo ed il pessimo stato di salute dei suoi residenti durante la prima visita di Enea in veste di Papa nel 1459. Rimase molto colpito da come a stento aveva riconosciuto i suoi coetanei che gli sembravano “vecchissimi”, tanti invece erano già venuti a mancare. Così pensò di voler creare un qualcosa di durevole, sfidando il tempo.

Rossellinio, l’architetto che rese un sogno realtà

Pio II si affidò ad un architetto fiorentino (destando tra i senesi non poche polemiche, vista la ben nota rivalità tra le due città) Bernardo Rossellino.

Gli eleganti edifici si snodano lungo il corso principale che ha un andamento irregolare e, seguendo le idee di Leon Battista Alberti, si decise di non stravolgere l’intero borgo, bensì di adattare le nuove strutture con le preesistenti.

Rossellino si dedica soprattutto alla piazza e agli edifici principali che dovevano sorgere intorno.
Condizionato dal poco spazio a disposizione, Rossellino immagina la piazza come un trapezio, per cercare di sfruttarne al meglio lo spazio e di dare una percezione ottica che l’allunghi e che la apra ai lati della cattedrale verso il paesaggio.

Nella piazza si trovano:

  • la chiesa di Santa Maria, ricostruita, grande sfida ingegneristica in quanto l’abside sporge sulla rupe della vallata. Qui si sposano sapientemente elementi classicheggianti, come il frontone della facciata triangolare, ad elementi presi a modello dalle Hallenkirchen tedesche, che il papa aveva visto durante i suoi viaggi come ambasciatore. L’interno infatti, rimasto bianco per volontà di Enea Silvio, è estremamente luminoso. Un rimando questo alle chiese gotiche tedesche ed inglesi. Nei suoi Commentari, sottolinea la bellezza della luce che entrava nella cattedrale di York attraverso le sue belle finestre gotiche;
  • Palazzo Piccolomini, che riprende le forme del palazzo Rucellai di Firenze, era la residenza del papa. Qui Rossellino applica un’idea rinascimentale: dal palazzo intimo, chiuso, si passa gradualmente al giardino retrostante aperto sulla vallata. La vista sulla Val d’Orcia è incredibile;
  • Palazzo Vescovile un tempo appartenuto a Rodrigo Borgia, il futuro papa Alessandro VI.
  • Palazzo Pretorio, con la sua loggia e campanile, sede del potere civico cittadino.

Un progetto ambizioso quello del Papa, certo, dove è trionfata la volontà di trasformare un‘utopia in realtà. Passeggiando per Pienza si respira proprio questo. E ci vuole veramente poco per innamorarsi di questo splendido luogo. Ideale per i vostri fine settimana.

Tutto questo non vi basta?

Pensate allo squisito pecorino di Pienza o ad un buon calice di Brunello, oltre all’aspetto storico artistico Pienza è la meta perfetta che mette d’accordo anche le persone piú esigenti, e, proprio per questo, noi di Ask Me Florence, la amiamo cosí tanto!

Contattaci per info su tutti i tour che possiamo organizzare in Val d’Orcia e non ti perdere la città perfetta di Pienza.

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